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La violenza e l’ingiustizia: l'arte della persuasione in scena a Velia

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La violenza «dolce» della parola e l’arte della persuasione sono le tematiche presenti in «La violenza e l’ingiustizia», lo spettacolo in programma mercoledì 20 agosto (ore 21) sull’acropoli del Parco Archeologico di Elea-Velia. Il secondo del ciclo «Platone a teatro»: quattro rappresentazioni tratte dai Dialoghi platonici proposte nell’ambito di «La via dell’Essere: Elea-Velia», il progetto a cura del professore Franco Ferrari inserito nell’ampio calendario del Forum Universale delle Culture promosso dall’Unesco nei siti Patrimonio dell’Umanità di Napoli e Campania.

 L’opera, che prende corpo dal «Gorgia» di Platone, ha la regia di Bob Marchese anche interprete insieme a Fiorenza Brogi, Antonio Silvia, Mattia Mariani, Silvia Nati, Antonio Sposito. La presentazione è affidata a Giovanni Casertano, professore di Storia della filosofia antica all’Università Federico II di Napoli.

Il retore Gorgia persuade con la sua abilità oratoria, senza preoccuparsi della verità e bontà di quanto dice, ma facendo leva solo sulle emozioni degli ascoltatori. A convincere un malato ad affrontare una grave cura, ad esempio, Gorgia si era dimostrato superiore a suo fratello, che pure era medico. In un crescendo di violenza verbale, che si palesa anche nelle risposte degli interlocutori alle domande di Socrate, si arriva alla posizione estrema di Callicle, discepolo di Gorgia, che finisce con l’esaltare un altro e più radicale tipo di violenza, ovvero la tirannide del più forte che punta a soggiogare i più deboli e a prevaricare su di essi.

«Il “Gorgia” – spiega il professore Giovanni Casertano – è un dialogo di contrapposizioni e di battaglie tra due modi di concepire la vita e quindi di vivere. Un dialogo che non è in fondo un vero dialogo perché non ne esce nessun vincitore, né Socrate né i suoi tre interlocutori: nessuno convince nessuno. Perché per convincere qualcuno bisogna essergli amico, non solo, ma bisogna anche avere in comune le proprie passioni. E se è vero che la verità è inconfutabile, liberatoria, bene comune e nutrimento dell’anima, alla fine si scopre che ciascuno afferma la verità della propria opinione. Perché la verità non è solo questione di logica, ma di scelta di vita».

Il ciclo di rappresentazioni dal titolo «Platone a teatro», dall’idea del filosofo Giuseppe Cambiano, mette in scena una serie di percorsi filosofico-drammatici ricavati dai Dialoghi di Platone e si innesta nel progetto inserito nel Forum Universale delle Culture, «La via dell’Essere: Elea-Velia», a cura di Franco Ferrari, professore di Storia della filosofia all’Università di Salerno, con il supporto tecnico-scientifico di Paola de Roberto e Anna Motta. Un programma di eventi che dalla scorsa primavera si succedono nel sito Unesco di Elea-Velia, ai fini della valorizzazione dell’antica città che fu la patria del filosofo Parmenide e della Scuola Eleatica.

I due successivi appuntamenti sono giovedì 21 agosto (ore 21), con «L’eros» (brani tratti dal «Simposio»), con presentazione della professoressa Lidia Palumbo; venerdì 22 agosto (ore 21), con «Le vie della ricerca e della critica. Parmenide e i filosofi di Elea» (brani tratti dal «Parmenide» e da «Il Sofista») con presentazione del professore Franco Ferrari. Il ciclo «Platone a teatro» è organizzato dalla Associazione Culturale Compagnia Cilento Arte.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

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